Un viaggio nell’Assoluto insieme ai grandi della letteratura
Dalla saggezza del Tao agli scritti di Oliver Sacks, un nuovo excursus
fra vita e arte.
"Se, come dicono i mistici ebraici, il silenzio è la voce con la quale Dio
parla all’uomo, la grande letteratura è la voce con la quale l’uomo parla
a se stesso". Il non detto che si nasconde dietro le parole dei narratori,
l’ineffabile al centro dei testi sacri o filosofici, l’abisso di cui i grandi libri
raccontano o che spalancano in noi: tra questi poli si muove Citati nel
suo ultimo saggio, che, dal pensatore taoista Lieh-tzu a Francesco
D’Assisi, da Roth a Gadda, rivisita gli autori memorabili della letteratura
universale. La "cupa malinconia" di Molière e la "furia di infinito" di
Chateaubriand, l’ossessione di Stevenson per il Male e la "divertita,
insaziabile, disperata curiosità che Calvino provava per se stesso".
Un’immersione nell’Assoluto che parla al cuore di ogni uomo.
«Una lettura appassionante e misteriosa, seducente e inafferrabile».
L’Espresso
«Riesce a cogliere il dettaglio che porta all’essenza della parola
letteraria».
Il Mattino
Pietro Citati
Firenze 1930. È scrittore colto e poliedrico. Ha pubblicato numerose
opere di saggistica, narrativa e biografie, vincendo nel 1984 ha vinto il
Premio Strega con la biografia Tolstoj. Tra le sue opere più recenti si
ricordano: Il Don Chisciotte, I Vangeli, Sogni antichi e moderni.