La dolorosa battaglia per la maternità in un romanzo straordinariamente contemporaneo
Una donna fa i conti con i dubbi, le paure, le esitazioni che accompagnano il desiderio più naturale del mondo.
Quando, giovanissima, è rimasta incinta, Antonella ha scelto di abortire: voleva realizzare il sogno di diventare scrittrice, e ce l’ha fatta. Ora che di anni ne ha quaranta e che desidera un figlio, il suo corpo si rifiuta di collaborare. Inizia così, per lei e il suo compagno, l’iter della procreazione assistita, fatto di innesti dolorosi e lunghi ricoveri, ma anche di sentimenti come la vergogna, l’invidia verso le donne incinte e la rabbia per l’incapacità di accettare il proprio destino. Un percorso doloroso, che l’autrice ha vissuto sulla propria pelle e che a un certo punto ha sentito l’urgenza di raccontare. Il risultato è un romanzo privo di retorica, che parla di tutte le donne che si sono chieste: è il momento giusto per avere un figlio? A quanto di me dovrò rinunciare?
Antonella Lattanzi
Nata a Bari nel 1979, vive a Roma. È scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato i romanzi Devozione, Prima che tu mi tradisca, Una storia nera e Questo giorno che incombe. Per il cinema ha scritto, tra le altre, le sceneggiature di Fiore, di Claudio Giovannesi, Il campione e Una storia nera (tratto dal suo romanzo omonimo) di Leonardo D’Agostini. Collabora con il «Corriere della Sera».
“Questo libro mi ha toccato nel profondo. La letteratura è un’arte magica, e Antonella Lattanzi ha scritto un romanzo che è una benedizione, una maledizione, una catarsi”.
Nicola Lagioia