Come la resistenza e gli Alleati forgiarono l’Europa del dopoguerra
Nel campo di battaglia dell’Europa occupata, la storia delle infiltrazioni inglesi, americane e russe che anticiparono la guerra fredda.
Durante la Seconda guerra mondiale, movimenti di resistenza al nazifascismo sorsero spontaneamente in tutti i Paesi occupati dai tedeschi. Poiché potevano contribuire alla loro causa, gli Alleati tentarono di controllare queste formazioni, gli inglesi creando lo Special Operations Executive (SOE), gli americani l’Office of Strategic Services (OSS), l’Unione Sovietica diventando il quartier generale di uno degli attori fondamentali della resistenza: i partiti comunisti europei. Una sfida non solo militare, ma anche politica, che gli Alleati combatterono a colpi di intelligence e propaganda, sabotaggi e sostegno militare. Frutto di una corposa documentazione, Il fronte segreto getta nuova luce sull’impatto che tali dinamiche ebbero sulle divisioni politiche e ideologiche del dopoguerra e sulle origini della guerra fredda.
Tommaso Piffer è professore associato di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine e presidente della giuria scientifica del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il banchiere della Resistenza (2005), Gli Alleati e la Resistenza italiana (2010) e, tra gli ultimi, Le formazioni autonome nella Resistenza italiana (2020).
«Per scrivere un libro di storia originale su un argomento sul quale ne sono stati scritti migliaia è utile avere due cose: fonti inedite da presentare e una nuova prospettiva di interpretazione. Il fronte segreto le ha entrambe».
Messaggero Veneto.it