Oltre i falsi miti e le distorsioni delle narrazioni antirisorgimentali
La genesi e l’evoluzione di un fenomeno – il neoborbonismo – indissolubilmente legato alle attuali condizioni economiche e politiche del Sud.
Con le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, le controstorie sul Rinascimento si sono moltiplicate. Narrazioni strumentali, secondo cui l’arretratezza del Sud sarebbe da ricercare nella colonizzazione del Meridione borbonico da parte da parte della monarchia sabauda. In quest’ottica, il complesso siderurgico delle Serre calabresi sarebbe stato lasciato decadere per favorire l’industria del Nord; le riserve auree del regno borbonico sarebbero state depredate per arricchire le casse sabaude; i briganti sarebbero eroi della resistenza. Distorsioni che, in un’epoca di populismi, rischia di fare molti danni. Questo saggio ripercorre i fatti ignorati dai revisionisti, mettendo in guardia contro una pericolosa tendenza: scaricare le responsabilità su un “nemico”, offrendo soluzioni facili a problemi complessi.
Andrea Mammone
È docente di storia all’Università La Sapienza di Roma, dopo aver insegnato per oltre un decennio alla University of London. Ha svolto periodi di ricerca presso l’European University Institute, alla University of Pennsylvania ed è vincitore di una fellowship all’Italian Academy della Columbia University. Ha curato numerosi volumi sulle destre estreme europee e sull’Italia contemporanea e ha pubblicato sulle maggiori riviste accademiche italiane e straniere.
“Il mito dei Borbone è un libro sulla storia del neoborbonismo, sulla memoria del Risorgimento sviluppata dalle correnti culturali antirisorgimentali, sul micronazionalismo, sull’immaginario neosudista e sul Meridione durante l’era del Regno delle Due Sicilie”.
Andrea Mammone