Il Paese è meglio della classe politica?
Una formidabile antologia di ritratti politici del grande giornalista
scomparso ci racconta come eravamo. E, purtroppo, come siamo.
"Il pensiero di un uomo non si può capirlo che alla luce del suo
carattere. È il carattere quello che determina le idee e non viceversa¿,
dice Indro Montanelli, che tra il 1996 e il 2001 componeva una galleria
di fulminanti ritratti. Dal Risorgimento all’altro ieri, tra i Cialtroni
compaiono Mazzini, un grande pensatore ma non un grande politico, e
Garibaldi, "un onesto pasticcione¿. Aldo Moro, "un calvinista a rovescio¿
e Nilde Iotti, "un pezzo pregiato¿. Prodi, "un premier d’acqua dolce¿, e
Berlusconi, "un Grande Gatsby, o quasi¿... Montanelli, che pur non
avendo visto la Terza Repubblica è come se la conoscesse, a
diciott’anni dalla sua scomparsa continua a raccontare l’Italia e gli
italiani, stuzzicandoci ancora con una domanda scomoda: siamo
davvero migliori della nostra classe politica?
«Sottolinea la grandezza di Montanelli».
Robinson, la Repubblica
"Beppe Grillo è la versione genovese del folletto dispettoso delle fiabe,
il rigurgito della nostra cattiva coscienza¿.
"Enrico Berlinguer non giocò mai al personaggio, mai cercò la
passerella. Ma appunto per questo ci manca¿.
Indro Montanelli (1909 - 2001) è stato il più grande giornalista italiano
del Novecento: inviato speciale del "Corriere della Sera¿, fondatore del
"Giornale nuovo¿ nel 1974 e della "Voce¿ nel 1994, è tornato nel 1995
al "Corriere¿ come editorialista. Tra gli ultimi volumi pubblicati: Nella
mia lunga e tormentata esistenza (2012), Indro al Giro (2016) e Io e il
Duce (2018).