La vita in Ucraina a un anno dall'inizio della guerra
La quotidianità della sopravvivenza raccontata in presa diretta in un reportage che colpisce con la forza della verità.
Dopo due anni di pandemia, quando pensavamo di poter tornare alla "normalità", la guerra in Ucraina ha riportato l'incertezza. Eppure, come spesso accade, dopo i primi mesi di sgomento ci siamo quasi assuefatti. È proprio lo spettro dell'indifferenza ad aver spinto Luciana Coluccello, reporter e inviata di La7, a scrivere questo libro: non un saggio sulle ragioni del conflitto, ma un racconto in presa diretta dai bunker, dove una moltitudine di persone resiste da più di un anno. Sono proprio loro a raccontare come si vive nel sottosuolo, sotto assedio, con il poco cibo che riesce ad arrivare, senz'acqua, né elettricità. Uomini e donne che hanno perso tutto, volontari in divisa e persone rimaste per dare una mano: appartengono a loro questi racconti pieni di dignità, che aiutano a capire i perché di un lungo conflitto.
Luciana Coluccello
Ha coperto il conflitto in Ucraina per le trasmissioni di La7 Piazzapulita, In Onda e Tagadà. Precedentemente ha lavorato come inviata per le reti Rai e Mediaset e collaborato con testate internazionali come «Al Jazeera» ed «Euronews».
"Siamo passati, al solito, dall'atteggiamento morboso dei primi mesi a una forte presa di distanza. Abbiamo visto così tanto dolore, che a un certo punto non ci ha indignato più. È paradossale ma, più le conseguenze della guerra entravano nelle nostre case sotto forma di aumenti delle bollette del gas o della benzina, ad esempio, più ci allontanavamo dal dolore degli ucraini".
Luciana Coluccello, da un'intervista a Vanity Fair