Per dare nuova dignità al lavoro bisogna metterlo in discussione
Un'illuminante riflessione invita a ripensare il ruolo, lo spazio e il senso che diamo all'attività lavorativa.
Sii imprenditore di te stesso. Scegli il lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno. Il lavoro è un valore. È ciò che ci sentiamo dire tutti i giorni, tanto da esserci convinti che sia vero (ed è vero soprattutto per chi si appropria della nostra fatica), ma allora perché siamo sempre stanchi, sovraccarichi, avviliti? Quando abbiamo cominciato a cedere al lavoro quote sempre più consistenti della nostra vita per poi essere troppo stanchi per godercene i frutti? Ci riflettono due filosofi in un libro che, fra passato e presente, tra dimensione privata e globale, svela i legami del lavoro con ciò che abbiamo di più sacro ¿ la religione e la moralità ¿ smaschera le retoriche del merito e del privilegio e ci spinge a immaginare un'alternativa, invitandoci a ripensarlo come uno strumento di educazione al vivere comune.
Andrea Colamedici e Maura Gancitano
Filosofi e scrittori, sono gli ideatori di Tlon, scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro. Hanno scritto insieme diversi libri, tra cui Liberati della brava bambina, Prendila con filosofia e L'alba dei nuovi déi. Sono gli ideatori della Festa della Filosofia di Roma e Milano, della maratona online "Prendiamola con Filosofia"e degli Italian Podcast Awards.
"Più che elaborare strategie conniventi per sopravvivere a una vita lavorativa disumana, rubando ancora più tempo a se stessi, bisognerebbe mettere seriamente in discussione quei ritmi e ciò da cui nascono, cioé il concetto di lavoro. Per quello che è diventato oggi, cioé il suo valore, ma anche per quello che è sempre stato".