Un calvario umano e uno dei più clamorosi casi di malagiustizia in Italia
La figlia del conduttore di Portobello condivide con i lettori la storia di suo padre: un uomo integerrimo accusato dai pentiti.
I giovani forse non lo conoscono, ma certamente hanno sentito parlare di Enzo Tortora, giornalista e presentatore televisivo arrestato nel 1983 per associazione camorristica e traffico di droga. All'epoca sua figlia Gaia aveva solo quattordici anni e quell'evento cambiò radicalmente la sua vita. A molti anni dai fatti, diventata giornalista, quella figlia ha deciso di affidare a un libro il doloroso racconto di una storia rimasta incisa nella memoria del Paese come uno dei più vergognosi esempi di malagiustizia: l'arresto di suo padre a favore di telecamera e la gogna mediatica; l'assoluzione con formula piena e il rientro sulle scene nel 1987; infine la morte, nel 1988. Una testimonianza privata che diventa un grido contro l'ingiustizia: quella che colpisce ogni anno più di mille innocenti e che non deve ripetersi mai più.
Gaia Tortora, giornalista televisiva, è vicedirettrice del Tg La7 e conduttrice di Omnibus, primo talk del mattino.