Un’autobiografia e una testimonianza di ciò che ci ha lasciato



Il libro postumo sulla vita, la politica, la scrittura, la fede, il successo, le amicizie di una delle più grandi intellettuali italiane.

Per raccontare la vita (le “dieci vite”) di Michela Murgia non bastava una biografia. Serviva un’autobiografia come questa, che, nata da una serie di conversazioni con l’editor e amico Beppe Cottafavi, sembra sgorgare dalla viva voce della protagonista. Oltre a quattro splendidi racconti e ad articoli e interventi non ancora apparsi in un libro, in queste pagine leggiamo dei mille lavori fatti per mantenersi (cameriera, portiere notturno, insegnante di religione, impiegata in un call center…) e del lavoro di scrittrice, che le ha permesso di scardinare le certezze, rompere gli equilibri e cambiare il mondo. Di innamoramenti e parentele queer, della sua passione per la moda e per il pop coreano… Un “testamento definitivo”, che supplisce alla mancanza di lei con un prezioso lascito di consapevolezza, coraggio, disobbedienza.

Michela Murgia (1972 – 2023) ha esordito nel 2006 con Il mondo deve sapere. Tra le sue opere, tradotte in più di trenta paesi, ricordiamo: Accabadora (Premio Campiello 2010), Ave Mary, Chirù, Istruzioni per diventare fascisti, Stai zitta, God Save the Queer. Insieme a Chiara Tagliaferri è stata autrice di Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe e Morgana. L’uomo ricco sono io, ispirati dall’omonimo podcast della piattaforma Storielibere.fm. Dopo l’enorme successo del suo ultimo romanzo Tre ciotole, è uscito Dare la vita.

«Se mi avessero chiesto che cosa volevo fare avrei risposto: “Voglio cambiare il mondo”. Non l’ho certo cambiato tutto, ma la parte di tempo che ho attraversato forse non potrebbe dirsi quella che è se io non ci fossi stata.»