Un romanzo pluripremiato


Un’eredità richiama una donna nella sua città natale e diventa l’occasione per fare i conti con le sue radici, il passato e la Storia.

Alma torna a Trieste per ricevere un lascito che il padre ha affidato a Vili, il figlio di una coppia di intellettuali serbi caduti in disgrazia dopo la morte di Tito (cui anche il padre di Alma era legato) e che è cresciuto insieme a lei. Negli anni, Vili è diventato per lei un fratello e un amico, un amante e un nemico, e infine un fantasma, dopo che le loro strade si sono irrimediabilmente divise. Quel ritorno, che diventa una ricognizione della memoria e dei suoi luoghi, ci immerge nella storia di Alma, segnata dall’assenza di un padre vagabondo e dal difficile rapporto con Vili, ma al contempo strettamente connessa alla geografia di Trieste, città che incarna le stesse contraddizioni della sua vita e che la interroga sulle sue radici e sulle vicende, drammatiche e attualissime, di un pezzo d’Europa.

Federica Manzon
Collabora con l’organizzazione del festival letterario Pordenonelegge ed è redattrice di «Nuovi Argomenti». È stata editor della Narrativa Straniera a Mondadori e poi docente e responsabile della didattica presso la Scuola Holden di Torino. Tra i suoi titoli, Come si dice addio, Di fama e di sventura, La nostalgia degli altri, Il bosco del confine.

«Se volete navigare nei labirinti mentali e nelle inquietudini della frontiera orientale d’Italia, un luogo dove “la geografia ha la meglio sulla storia”, allora lasciatevi andare alla lettura di Alma».
Paolo Rumiz, la Repubblica

“Manzon conferma nuovamente la forza della sua penna, una scrittura fine capace di vertigini liriche e di una vividezza rara, che restituisce l’intensità dei temi del romanzo”.
Francesca Peligra